12.09.2025

I PROSSIMI CONCERTI - Sabato 13 settembre

Piano solo. Larisa Rojnić

Sabato 13 settembre | ore 20.45

Mariano del Friuli, Chiesa dei Santi Maria e Zenone, Via della Chiesa 6, loc. Corona

Questo concerto per pianoforte solo ci accompagna in un viaggio attraverso tre mondi sonori molto diversi. La Sonata op. 111 di Beethoven, l’ultima del suo catalogo (1822), è un’opera fuori dagli schemi: drammatica e intensa nel primo movimento, rarefatta e quasi mistica nel secondo, che si chiude in un’atmosfera di pace e sospensione. La Sonata op. 22 di Schumann è invece carica di energia romantica: un susseguirsi di slanci passionali, momenti lirici e contrasti espressivi, come se il pianoforte fosse guidato direttamente dal pensiero. Infine, con i Quadri di un’esposizione (1874), Musorgskij trasforma il pianoforte in un vero e proprio teatro musicale: ogni brano descrive un’immagine o una scena, ispirata ai disegni di un amico pittore, mentre la Promenade - un fil rouge che connette le miniature - conduce l’ascoltatore attraverso questo immaginario museo. Un arco temporale di mezzo secolo, tre visioni, un solo strumento: il pianoforte come voce interiore e paesaggio narrativo.

12.09.2025

I PROSSIMI CONCERTI - Sabato 13 settembre

Piano solo. Larisa Rojnić

Sabato 13 settembre | ore 20.45

Mariano del Friuli, Chiesa dei Santi Maria e Zenone, Via della Chiesa 6, loc. Corona

Questo concerto per pianoforte solo ci accompagna in un viaggio attraverso tre mondi sonori molto diversi. La Sonata op. 111 di Beethoven, l’ultima del suo catalogo (1822), è un’opera fuori dagli schemi: drammatica e intensa nel primo movimento, rarefatta e quasi mistica nel secondo, che si chiude in un’atmosfera di pace e sospensione. La Sonata op. 22 di Schumann è invece carica di energia romantica: un susseguirsi di slanci passionali, momenti lirici e contrasti espressivi, come se il pianoforte fosse guidato direttamente dal pensiero. Infine, con i Quadri di un’esposizione (1874), Musorgskij trasforma il pianoforte in un vero e proprio teatro musicale: ogni brano descrive un’immagine o una scena, ispirata ai disegni di un amico pittore, mentre la Promenade - un fil rouge che connette le miniature - conduce l’ascoltatore attraverso questo immaginario museo. Un arco temporale di mezzo secolo, tre visioni, un solo strumento: il pianoforte come voce interiore e paesaggio narrativo.