
I PROSSIMI CONCERTI - Domenica 24 Agosto - Cervignano
Untold Cities. Echi di luoghi passati
Ars Vulgaris Ensemble
Domenica 24 agosto | ore 20.45
Cervignano, Villa Bresciani-Attems-Auersperg, Via Trieste 39
Ars Vulgaris Ensemble è un collettivo internazionale con sede a Barcellona, fondato da musicisti provenienti da diverse radici culturali. Il gruppo esplora i territori di confine fra musica colta e tradizione orale, attraverso un dialogo vivo tra stili, epoche e geografie. Untold Cities è stata la prima produzione dell’ensemble, un viaggio immaginario tra città dimenticate, sommerse e inventate, luoghi interiori dove si intrecciano sogni, memorie e musiche. In questa versione speciale, pensata per Nei Suoni dei Luoghi, Ars Vulgaris ci trasporta verso Est: dai Balcani fino alle comunità ebraiche dell’Europa orientale. Klezmer, doina, hora, kopanitsa e sirto diventano tappe di un itinerario tra danza ed esilio, memoria e trasformazione. Queste musiche - come i popoli da cui provengono - non hanno mai voluto fermarsi in un solo luogo: viaggiano spinte dallo spirito umano, come un vento che attraversa confini senza chiedere permesso. Ogni melodia è una storia non raccontata, un’eco che cerca il suo spazio per vibrare.

I PROSSIMI CONCERTI - Domenica 24 Agosto - Cervignano
Untold Cities. Echi di luoghi passati
Ars Vulgaris Ensemble
Domenica 24 agosto | ore 20.45
Cervignano, Villa Bresciani-Attems-Auersperg, Via Trieste 39
Ars Vulgaris Ensemble è un collettivo internazionale con sede a Barcellona, fondato da musicisti provenienti da diverse radici culturali. Il gruppo esplora i territori di confine fra musica colta e tradizione orale, attraverso un dialogo vivo tra stili, epoche e geografie. Untold Cities è stata la prima produzione dell’ensemble, un viaggio immaginario tra città dimenticate, sommerse e inventate, luoghi interiori dove si intrecciano sogni, memorie e musiche. In questa versione speciale, pensata per Nei Suoni dei Luoghi, Ars Vulgaris ci trasporta verso Est: dai Balcani fino alle comunità ebraiche dell’Europa orientale. Klezmer, doina, hora, kopanitsa e sirto diventano tappe di un itinerario tra danza ed esilio, memoria e trasformazione. Queste musiche - come i popoli da cui provengono - non hanno mai voluto fermarsi in un solo luogo: viaggiano spinte dallo spirito umano, come un vento che attraversa confini senza chiedere permesso. Ogni melodia è una storia non raccontata, un’eco che cerca il suo spazio per vibrare.